Perché Alberto Manzi ?
Alla nascita dell’Istituto Comprensivo fu deciso, con votazione a cui parteciparono personale docente, non docente e genitori, di chiamare l’istituto “Alberto Manzi” in onore della figura di una delle personalità più originali della pedagogia italiana contemporanea, che fece della didattica e della comunicazione, in una scuola rivolta soprattutto agli ultimi, il proprio campo di ricerca riuscendo, per primo, a portare una platea televisiva in un’aula scolastica virtuale. Era un personaggio popolare amatissimo, insegnò a leggere ed a scrivere a milioni di Italiani, Alberto Manzi, il maestro per antonomasia. Divenne famoso come conduttore del programma televisivo Non è mai troppo tardi realizzato dalla RAI fra il 1960 e il 1968 per la lotta all’analfabetismo, dimostrando uno stile didattico e comunicativo di rara efficacia.
Nato a Roma nel 1924, seguì un doppio percorso formativo: l’istituto nautico e quello magistrale, fino a laurearsi prima in biologia, poi in pedagogia e in filosofia, avendo, nel frattempo, maturato sempre di più l’interesse verso l’insegnamento. Il suo lavoro di insegnante e di educatore fu caratterizzato da una molteplicità di esperienze.
Subito dopo la guerra, aveva insegnato per un anno nel carcere minorile Aristide Gabelli di Roma, un’esperienza che lo segnò profondamente sul piano pedagogico e poi, dagli anni ’50, nelle scuole elementari.
Dopo la trasmissione Non è mai troppo tardi, la sua collaborazione con la RAI proseguì con programmi radiofonici e televisivi sempre orientati su tematiche, che riguardavano la scuola e l’educazione.
L’ultimo suo lavoro in TV fu Insieme nel 1992, un programma per insegnare l’italiano agli extracomunitari, mentre nel 1996 ricevette l’incarico da RAI International di tenere un programma radiofonico per gli italiani all’estero.
Se si esclude il periodo di “Non è mai troppo tardi, Alberto Manzi non abbandonò mai la scuola e continuò ad insegnare fino al 1985, anno in cui andò in pensione.
Egli considerava la classe scolastica il vero laboratorio in cui mettere alla prova le idee e i metodi per cambiare la didattica.
Scrisse anche diversi libri, il più famoso dei quali è Orzowei (1955), da cui fu tratta una omonima serie televisiva per la Tv dei ragazzi, che ebbe grande successo. Fu insignito di premi e riconoscimenti internazionali. Alberto Manzi è scomparso il 4 dicembre 1997 a Pitigliano. Oggi il suo instancabile operato prosegue grazie al “Centro Studi Alberto Manzi” costituito per promuovere la progettazione e la realizzazione di opere finalizzate alla comunicazione educativa nei suoi diversi campi ed espressioni.
(notizie sulla Biografia di Alberto Manzi tratte da Wikipedia.)